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L’Italia nel pallone

Nel caos di questi giorni i protagonisti sulla scena politica sono tanti.

Come sul manto erboso di un campo di calcio, si sono disposti tutti seguendo i loro ruoli.

Là davanti c’è Pierluigi Bersani che, forte del numero dei parlamentari alla Camera, è chiamato a prendere l’iniziativa. E’ partito all’attacco con una strategia confusa e spesso inconcludente, infatti non ha segnato ancora nessun gol. Alle sue spalle, come trequartisti suggeritori ci sono Metteo Orfini e Alessandra Moretti. Invece che sfornare assist vincenti, regalano la palla per il contropiede dell’avversario.

A centrocampo ci sono forze fresche e giovani: sono i Grillini dai cento polmoni che, preparati atleticamente dai trainer Grillo e Casaleggio, sono votati all’interdizione. Mordono le caviglie, non lasciano passare neanche un giornalista italiano e, quando si parla di alleanze o voti di fiducia, spediscono la palla in tribuna senza andare troppo per il sottile. Accanto alla gioventù, c’è spazio per l’esperienza di Mario Monti, che è sceso (pardon, salito) in campo nonostante il vistoso calo di rendimento degli ultimi mesi. E’ il capitano della squadra, l’ha guidata nell’ultimo campionato tessendo trame complicate tra Berlusconi e Bersani, ma adesso sembra come sparito dal campo.

In difesa a fare il libero c’è Berlusconi, che aspetta di vedere come si sviluppa il gioco degli avversari ma è sempre pronto ad intervenire. E’ un giocatore dai piedi buoni e ogni tanto fa partire qualche assist per l’attacco ma Pierluigi Bersani lascia scorrere a fondo campo. Compagno di reparto è Roberto Maroni, che però adesso ha rescisso il contratto e gioca in un altro campionato di Lega, più a Nord.

I due terzini sono ormai bloccati sulla difensiva: Antonio Ingroia sulla sinistra e Oscar Giannino sulla destra se ne stanno sulla linea di porta a prendere pallonate dagli avversari.

In porta c’è un veterano, Giorgio Napolitano, che ha il compito di parare ogni critica e ogni malcontento degli avversari europei. Ha già salvato la porta dell’Italia varie volte ma in questa partita, che si gioca da ormai una settimana, la situazione è ancora più difficile.

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Ci sono poi due giocatori, non convocati.

Uno è un attaccante molto dotato tecnicamente, in grado di cambiare la partita in corso. Si chiama Matteo Renzi e molti lo vorrebbero in campo al posto di Bersani, ma nelle partitelle di allenamento ha perso la sfida. L’altro è un jolly, capace di giocare in tutti i ruoli del campo: Corrado Passera per adesso non si allena ancora col gruppo, ma è pronto a rispondere in caso di bisogno.

Il mister, però, non è un tipo con le idee molto chiare. Alle urne, quando si trattava di fare la formazione, ha votato in maniera molto confusa e sono saltati tutti gli schemi.

La partita di andata sta quasi per finire, e all’orizzonte si profila un mesto pareggio.

Chissà se c’è spazio, negli ultimi minuti, per un guizzo vincente oppure se bisogna giocare un’altra partita. Daccapo.